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La dieta del conducente

A chi non è mai capitato di partecipare a pranzi o cene luculliane, per esempio, nel corso delle festività Pasquali o Natalizie o di altri eventi, e di sperimentare alcune sensazioni fisiologiche.  Tra queste la voglia incontrollabile di fare un “pisolino”, specie dopo aver mangiato così tanto.

Il perché questo accade e quali sono le conseguenze del mettersi poi alla guida dell’auto deve essere necessariamente conosciuto ai fini della sicurezza propria ed altrui, soprattutto se si guida di notte, quando il bisogno di dormire è anche fisiologico.

SAM_0837Secondo una statistica dell’Aci circa il 20% degli incidenti stradali sono causati da stanchezza e sonnolenza del conducente. Si tratta del classico “colpo di sonno” che può avere conseguenze devastanti ed irreversibili, spesso mortali.

Quali sono gli alimenti, o più precisamente le combinazioni alimentari, che generano questo pericolo? Gli effetti di alcool e droga sono, di fatto, già noti, ma difficilmente si ragiona sugli effetti che il nostro comportamento alimentare può produrre sulla capacità di rimanere concentrati alla guida.  Analizziamo dunque, cosa succede all’organismo dopo un pasto, dando per premessa che ogni volta che assumiamo del cibo questo produca degli effetti nel nostro corpo.

Il sistema neuroendocrino regola l’assunzione di cibo producendo diversi ormoni.

Nell’ipotalamo laterale si producono in particolare due ormoni neuropeptidici, denominati  orexine A e B (dal greco “orexis” = fame) che esplicano numerose funzioni nel sistema nervoso centrale e periferico regolando l’appetito, il ciclo sonno-veglia e l’equilibrio energetico. Numerosi studi hanno evidenziato che i livelli plasmatici di orexina  “A”  aumentano in caso di digiuno  e ipoglicemia esercitando un effetto inibitorio sulla motilità gastrointestinale e modulando la produzione di insulina e glucagone.

Inoltre, in alcuni studi sui topi privati del gene per l’orexina è emerso che questi peptidi non avrebbero solo un’influenza sull’assunzione del cibo, ma anche effetti sul controllo del sonno, quindi sulla regolazione del ciclo sonno-veglia.

 

La produzione di orexina da parte delle cellule cerebrali, attivata dallo stato di digiuno e dalla bassa concentrazione di glucosio nel sangue, permetterebbe di restare svegli così da potersi procacciare il cibo necessario alla sopravvivenza.  Ma non è finita qui. Una volta che si è sazi, gli alti livelli di glucosio plasmatico sarebbero in grado di spegnere i neuroni deputati alla produzione di orexina attraverso il rilascio da parte del tessuto adiposo di un altro ormone, la “leptina” (dal greco “leptos”= magro), che a livello dell’ipotalamo andrebbe a ridurre l’assunzione di cibo. Tale meccanismo sarebbe alla base della sonnolenza postprandiale.

In altre parole, lo stimolo della fame indurrebbe il cervello a rimanere sveglio per ottimizzare la ricerca del cibo, al contrario lo stomaco pieno favorirebbe il rilassamento cerebrale ed il riposo allo scopo di accumulare le energie procacciate.

Ecco spiegato in termini fisiologici cosa accade nel corpo umano dopo un pasto, ancor più se generoso e ricco di carboidrati e grassi.

E’ importantissimo per chi si mette in viaggio, magari per lunghi tragitti sia per vacanza sia per lavoro, tenere bene a mente che non basta evitare alcolici e droghe prima di mettersi al volante, ma è necessario mantenere un buono stato psico-fisico prestando la massima attenzione anche a quello che si mangia, sia in termini quantitativi sia qualitativi, per allontanare così il pericolo dei colpi di sonno.

La regola numero uno di un guidatore attento è quella di consumare pasti leggeri e frequenti, ricchi di fibre, vitamine e sali minerali e poveri in grassi. Il mangiare poco e spesso, frazionando i pasti, obbliga tra l’altro a fare delle pause durante il tragitto, facilitando la digestione ed evitando di incorrere in cali glicemici importanti che possono allo stesso modo causare perdita di concentrazione. Inoltre bisogna bere acqua a sufficienza in modo da essere costantemente idratati, soprattutto se il viaggio sarà lungo ed evitare bevande gassate e zuccherate, ma anche ghiacciate.
Il programma alimentare che accompagnerà il viaggio dovrebbe prevedere 3 pasti principali, e due spuntini, il tutto da mangiare rigorosamente a veicolo fermo per evitare pericolose distrazioni al volante. E’ importante sapere che mangiare mentre si guida costituisce un pericolo al pari, o anche di più, di chi guida ubriaco.

breakfast-dream-2-1324518A colazione è meglio preferire alimenti quali fette biscottate con marmellata o biscotti e un bicchiere di latte oppure della frutta fresca (o una spremuta d’arancia) e un toast al prosciutto ed è meglio evitare cornetti, brioche ed altre preparazioni da pasticceria molto ricchi in zuccheri e grassi saturi.

A pranzo e cena bisogna evitare di fare lunghi e abbondanti pasti sedendosi a tavola per lungo tempo.  Ad esempio, sarebbe ottimale scegliere per il pranzo un piatto di pasta al pomodoro o del riso e un contorno di verdure o un panino integrale con insalata e prosciutto (o bresaola), a metà pomeriggio uno yogurt e una macedonia di frutta fresca ed a cena una fetta di carne magra o pesce ai ferri, accompagnati da un contorno di verdure.
Quindi no alle fritture, alla pasta con condimenti grassi tipo panna, sughi di carne elaborati, no alle lasagne, alla parmigiana di melanzane, alle carni grasse, no ai panini ricchi di salse e no ai dolci a fine pasto.
Durante il viaggio sarebbe utile portare con sé del cioccolato fondente con percentuale di cacao maggiore del 70%, da assumere in piccole quantità, in quanto, grazie al suo alto contenuto in flavonoidi, va a migliorare la circolazione e l’afflusso di sangue al cervello tenendoci più svegli e concentrati con effetti protettivi anche sulla vista; oppure della frutta secca, da ingerire sempre in dosi limitate, per far fronte a cali glicemici e fare il pieno di antiossidanti. Il tutto da consumare sempre e soltanto a veicolo fermo!

Abbiamo analizzato, quindi, cosa mangiare quando si intraprende un viaggio, ma è altrettanto importante sapere riconoscere i segnali che precedono il “colpo di sonno”:

Se ci sentiamo gli occhi bruciare, sbadigliamo frequentemente, facciamo fatica a mantenere gli occhi aperti e a tenere dritta la testa, ci tocchiamo continuamente il viso e le braccia, abbiamo difficoltà a mantenere la traiettoria costante e non riusciamo a percepire la velocità del nostro veicolo è il momento di fermarsi, prima che sia troppo tardi, fare un sonnellino ristoratore, e prendersi un caffè prima di riprendere il viaggio.

…buon viaggio in sicurezza!

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