Dal 29 febbraio al 6 marzo si è celebrata la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale promossa dal WASH (World Action on Salt & Health) per sensibilizzare i consumatori sulla presenza diffusa del sale nascosto e sul suo consumo eccessivo sin dall’infanzia, e con lo scopo di promuovere una scelta consapevole di prodotti a minor contenuto di sale attraverso la lettura delle etichette nutrizionali.
Il Ministero della Salute ha messo in atto il “Programma Guadagnare Salute” con il quale favorisce la riformulazione dei prodotti attraverso accordi volontari con l’industria alimentare e con le principali associazioni nazionali dei panificatori artigianali, che ha come obiettivo la diminuzione del contenuto di sale in un ampia gamma di prodotti presenti sul mercato, a partire dal pane, la prima fonte di sale nell’alimentazione degli Italiani.
Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 mette la riduzione del consumo di sale tra gli obiettivi prioritari per ridurre le malattie croniche non trasmissibili, quali malattie cardiovascolari ed ictus.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stabilisce una soglia di un consumo individuale di sale non superiore a 5 grammi al giorno (pari ad un cucchiaino scarso da te’ e corrispondenti a 2 grammi di sodio) e meno nei bambini e ragazzi dai 2 ai 15 anni.
Il consumo medio quotidiano di un Italiano adulto è nettamente superiore ai valori raccomandati dall’OMS, essendo pari a 11 grammi per gli uomini e 9 per le donne.
Per ottenere una riduzione, non solo è importante diminuire la quantità di sale a tavola ed in cucina ma bisogna controllare accuratamente i quantitativi presenti nei prodotti alimentari trasformati che si trovano sul mercato (in primo luogo pane e prodotti da forno, formaggi e salumi), perché gran parte del sale che assumiamo proviene da essi.
Consigli per ridurre il sale:
– Leggere l’etichetta nutrizionale e scegliere prodotti a minore contenuto di sale (inferiore a 0.3 grammi per 100 g, corrispondenti a 0.12 g di sodio)
– Ridurre l’uso di sale sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato, e utilizzando in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi
– Limitare l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, salse, maionese ecc.)
– Ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola)
Evitare di aggiungere sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.
Tutto questo produrrà effetti positivi sulla salute:
- riduzione della pressione arteriosa;
- miglioramento della funzionalità di cuore, vasi sanguigni e rene;
- aumento della resistenza ossa.