Software sempre più sofisticati, resi tali anche grazie all’uso dell’intelligenza artificiale (A.I.), hanno consentito alle macchine di divenire sempre più capaci di agire anche in autonomia. Si pensi, a questo proposito ai robot, sistemi in grado di prendere decisioni senza il minimo coinvolgimento dell’uomo.
Volendo concorrere, quindi, a comprendere il valore di queste innovazioni che possono incidere su un bene indiscutibile come la SICUREZZA, che abbiamo inteso approfondire come la tecnologia possa incidere sui servizi di polizia stradale.
Partiamo dall’affermazione che rimbalza in vari settori lavorativi, dove la principale preoccupazione è il come l’innovazione possa condurre al conflitto uomo-macchina. Questo è il dibattito che ha costretto i più ad interrogarsi se, alla luce dell’intelligenza delle macchine e della loro autonomia nell’assunzione di decisioni, non possa ridurre la capacità decisionale dell’uomo quasi che sia l’uomo stesso a correre il rischio di ridursi ad una “macchina” avendo a disposizione sistemi di controllo automatici.
Abbiamo da sempre avuto la sensibilità di analizzare prassi e sistemi che, se impiegati correttamente, possono contribuire ad innalzare i livelli di sicurezza, a patto, però, che non si sostituiscano affatto all’intelligenza e all’intuito della persona in generale, e del poliziotto in particolare, specie in quelle attività che richiedono piena adesione in “coscienza” e conseguente capacità decisionale dell’assunzione di responsabilità.
Indipendentemente, quindi, dal rischio di automazione dell’uomo, dobbiamo senz’altro affermare che non si possa rinunciare all’innovazione specie quando contribuiscono a rendere più sicure le nostre strade, più vivibili le nostre città, anche attraverso l’implementazione delle attività umane in termini di prestazione di attività pro sicurezza.

A maggior ragione quando l’argomento investe l’ambito del servizio di polizia. Qui, la tecnologia deve costituire un vero e proprio supporto e mero ausilio alle attività manuali del poliziotto, facendo permanere la sua determinazione operativa.
In ambito scientifico, infatti, si ragiona degli effetti delle decisioni degli algoritmi sulle situazioni umane, dalla individuazione di un rapinatore seriale al modello di giudizio in sede processuale. Allora ci si chiede se la tecnologia stia soppiantando il poliziotto nella decisione operativa.
Ben vengano le ricerche e le innovazioni tecnologiche a supporto dei professionisti della sicurezza, ma che mai le macchine si sostituiscano nelle decisioni umane e nelle analisi delle circostanze che conducono alla decisione finale.
E’ in linea con questo modello di approccio all’uso della tecnologia che IPS ha avviato tempo fa un progetto per la #sicurezzastradale denominato #mettiamociinsicurezza, affinché la tecnologia supporti, amplificandole, le attività del poliziotto in tema di riduzione del numero dei veicoli circolanti senza assicurazione. Qui la tecnologia di supporto è lo “Street Control“, offerto gratuitamente per due mesi dal Gruppo Viasat affinché le Polizie dello Stato e le Polizie Locali possano aumentare la loro produttività in termini di controllo del territorio e sicurezza stradale connessa.
Sempre attenti alle novità che fanno il loro ingresso nell’universo tecnologico, recentemente abbiamo intercettato una nuova tecnologia che cambierà il modo di rilevare gli incidenti stradali. Ha fatto il suo ingresso nell’universo tecnologico un nuovo strumento in grado di cambiare totalmente il modo di rilevare gli incidenti stradali.

Si tratta di #iCam3D, un nuovo sistema che a prima vista sembra un semplice tablet, ma che scopriamo capace di catturare la realtà del sinistro stradale e congelarla in modo veloce ed oggettivo attraverso acquisizioni video-fotografici-planimetrici in 3D. Si ha così una scansione del teatro del sinistro, rendendo ormai superati lo schizzo di campagna con le sue misurazioni e la successiva trascrizione in “bella copia”.
Finisce l’era del doppio lavoro: sul luogo dell’incidente stradale ed in ufficio!
L’idea nasce in seno ad una startup italiana, recentemente acquisita dalla Innovery S.p.A., multinazionale con 9 sedi in tutto il mondo e che opera “in tutte le aree della sicurezza informatica, coprendone tutti gli aspetti“.
In un momento storico in cui il Ministro degli Interni, per il tramite delle Prefetture, chiede alle Polizie Locali di strutturarsi H24 per il rilievo dei sinistri stradali, questa nuova tecnologia è in grado di ottimizzare i tempi dei rilievi dei sinistri stradali migliorando allo stesso tempo l’efficienza degli agenti, con un rapido ripristino dello stato dei luoghi.

Strade meno intasate, operatori meno esposti al rischio investimento, e maggiore obiettività sono solo alcuni dei vantaggi di questa neonata strumentazione.
Indiscutibile è il vantaggio a favore della collettività confidando in un costo altrettanto affabile. Al momento ci limitiamo a sostenere quanto la tecnologia sia un alleato indispensabile per migliorare la sicurezza in quanto ci consente di ottenere migliori risultati operativi sulle nostre strade, non temendo affatto che il poliziotto venga soppiantato dalla macchina perché a lui deve essere lasciata la parte nobile del servizio di polizia: quello di ricostruire la verità ed assicurare il colpevole alla giustizia ripristinando la legalità!