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Si conoscono già gli effetti dell’utilizzo della bodycam da parte delle polizie?

Le bodycam, uno strumento di deterrenza e/o di accertamento amministrativo e giudiziario

In Germania, già  nel 2015, si poteva leggere: “GERMAN STATE TURNS TO REVEAL CAMERAS TO REDUCE VIOLENCE AGAINST POLICE” , considerate come un modo per ridurre la violenza contro la polizia, introdotta dall’allora Ministro dell’Interno Roger Lewentz nella polizia Renania-Palatinato. Il Ministro tedesco fu il primo sostenitore della necessità di introdurre questo strumento per diminuire il numero delle aggressioni ai danni dei poliziotti, dichiarando l’assoluta validità in tal senso di questo apporto tecnologico, definendolo: “uno strumento tattico per affrontare la crescente violenza contro gli agenti di polizia“, poiché funzionante da deterrente.
L’effetto deterrente sarebbe  possibile in quanto la bodycam genererebbe  l’effetto di de-escalation  nell’individuo aggressivo una volta posto di fronte alla telecamera,  migliorando nel contempo  la sicurezza intrinseca degli agenti di polizia che si trovano ad effettuare l’intervento in una simil situazione.  Dall’altro canto è acclarato che la videocamera potrebbe aiutare a prevenire episodi di abuso della forza e di condotte errate anche  da parte dei membri della polizia poiché questa  strumentazione genera un abbassamento dei livelli  della risposta aggressiva anche nei poliziotti  che spesso è amplificata dalla paura, sentimento istintivo e connaturale non gestibile nel suo innesco, perchè agisce in presenza di stimoli ambientali di minaccia. Sempre in Germania, a rinforzare l’esito positivo dell’impiego delle bodycam, vi è anche il Ministro dell’Interno, Peter Beuth, che si  è dichiarato  molto soddisfatto dell’impiego di questa tecnologia, perchè  risultata idonea a prevenire e proteggere gli agenti di polizia da assalti violenti, tant’è che  i numeri riferiscono che, rispetto all’anno precedente in cui furono  registrati 1.339 crimini di violenza nei confronti degli agenti di polizia della Renania-Palatinato, i dati successivi hanno mostrato un decremento dopo l’implementazione delle telecamere. Analoga situazione si è osservata anche negli U.S.A., dove le denunce relative ad interazioni tra cittadini ed agenti di polizia sono scese del 40% nelle città in cui è stata adottata la microcamera indossata.
Come si spiega questa circostanza?
La consapevolezza di essere ripresi e di non poter, quindi, distorcere la verità in proprio favore,  scoraggerebbe i comportamenti aggressivi dei cittadini, ma anche dei poliziotti, sia sulle iniziative proprie, che in risposta alle condotte altrui. Insomma, quest’ultimi sarebbero più attenti alle loro performance.

Altro possibile impiego nelle attività di polizia

La bodycam potrebbe risultare molto utile quando occorre relazionare su un servizio svolto perchè, consentendo all’agente operante di rivedere l’accaduto, permette di colmare le lacune della memoria e di correggere le distorsioni percettive che modificano  il vissuto in  condizioni di stress a vantaggio della verità e dell’agente stesso che evita, in tal modo, di macchiarsi di un eventuale reato di falso.
L’uso della bodycam, e la possibilità di rivedere il proprio operato, inoltre, consente la correzione di leggerezze comportamentali, da parte dell’agente, con il conseguente miglioramento della propria crescita professionale.

Bodycam e privacy, necessità di istruzione e formazione

Naturalmente, accanto agli aspetti vantaggiosi, troviamo anche quelli onerosi: in un momento storico difficile per i bilanci degli enti pubblici, locali e non, oltre all’acquisto degli apparecchi e al loro costo di gestione e manutenzione,  dobbiamo anche aggiungere le spese per l’addestramento tecnico e giuridico del personale e la codificazione delle procedure per garantire la trasparenza e l’utilizzabilità delle informazioni assunte con le videoriprese. Siamo convinti che la bodycam sia uno strumento civile, utile, quantomai, necessario e per questo deve essere consentito un suo corretto, regolamentato, sistematico e continuo utilizzo agli Organi di Polizia (locale, statale e privata) nello svolgimento delle attività mirate a garantire i diritti/doveri degli stessi e dei cittadini in materia di sicurezza: stradale (nell’accertamento, anche ai fini probatori, delle violazioni amministrative e penali in materia di circolazione e infortunistica stradale); urbana (nella vigilanza e per combattere l’occupazione abusiva del suolo pubblico, l’abusivismo commerciale, i parcheggiatori abusivi, la prostituzione sulle strade, etc. e consenitre una facile individuazione di coloro che violano le norme e le relative ordinanze sul decoro urbano); ambientale (il controllo del territorio, per l’individuazione degli abusi edilizi, delle discariche abusive, dei soggetti che abbandonano i rifiuti urbani e al di fuori degli orari stabilitiin aree pubbliche, etc.); nei luoghi di lavoro (nell’individuazione degli aggressori del personale e dei danni loro provocati nell’esercizio delle loro funzioni, etc.). In buona sostanza l”introduzione della bodycam, con la registrazione video-audio, eviterà errori di memoria e consentirà di supportare la documentazione scritta ai fini probatori.
Esiste una norma fondamentale che ne consente l’utilizzo, per gli illeciti aministrativi: l’art. 13, lex 689/1981: «Gli organi …omissis…per l’accertamento delle violazioni di rispettiva competenza, possono assumere informazioni e procedere a ispezioni di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora, a rilievi segnaletici, descrittivi e fotografici e ad ogni altra operazione tecnica.» 
Per i reati, invece, soccorre l’art. 234 c.p.p. a giustificarne l’utilizzo:”E’ consentita l’acquisizione di scritti o di altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia o qualsiasi altro mezzo“.

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