In data 27 febbraio c.a. il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che delega al Governo ad apportare modifiche al vigente Codice della strada da attuarsi mediante decreti legislativi.
La delega all’art. 1 contiene i «principi e criteri direttivi» per la revisione del Codice della strada. Lo scopo del disegno di legge è quello di reprimere determinati comportamenti che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. Per questo, per previsione legislativa, verranno inasprite le sanzioni per i comportamenti ritenuti «particolarmente pericolosi e lesivi dell’incolumità e della sicurezza degli utenti della strada, dei minori e dell’utenza debole della strada».

Questa maggiore tutela dei pedoni e dei ciclisti sarà, dunque, attuata attraverso l’inasprimento delle sanzioni per chi non rispetta la segnaletica stradale: attraversamenti pedonali, semafori e in tutte le circostanze di guida incauta in presenza di velocipedi.
La revisione delle sanzioni seguirà i seguenti criteri: “principi di ragionevolezza, proporzionalità, effettività e non discriminazione, in particolare prevedendo la semplificazione dei procedimenti anche in relazione ai nuovi strumenti di controllo a distanza che consentono l’accertamento della violazione con contestazione differita“.
Sempre con lo stesso fine, ovvero la sicurezza degli utenti deboli della strada, sono previsti «criteri per la progettazione e la costruzione di infrastrutture stradali e di arredi urbani finalizzati alla sicurezza degli utilizzatori di veicoli a due ruote e dei dispositivi per la mobilità personale», tra questi il segway, o come gli hoverboard e monopattini che non erano contemplati dal codice della strada, se non in senso repressivo poichè ne pone il divieto di circolazione sulla strada. Proprio per validarne l’utilizzabilità che nella revisione normativa del CdS vi è la «semplificazione delle procedure che disciplinano la modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione, nella prospettiva della riduzione degli adempimenti richiesti all’utenza», con particolare riguardo alle persone con disabilità
Sanzioni più severe per i comportamenti pericolosi alla guida, “anche nei confronti di conducenti minorenni” per renderli maggiormente consapevoli dei rischi in caso di violazione, essendo costoro coloro che statisticamente rischiano di più, le vittime numericamente più pregnanti nel panorama dell’incidentalità stradale.
Infine, tra i punti in discussione alla commissione Trasporti c’è la possibilità di innalzare il limite di velocità su alcune autostrade. “E’ un bisogno per molti automobilisti che noi intendiamo soddisfare“, ha detto il presidente Alessandro Morelli (Lega).
Questo aspetto, dell’innalzamento del limite di velocità non può essere condivisibile, specie alla luce dei risultati resi noti in questi giorni da uno studio europeo sul tema. E’ stato pubblicato, infatti, uno studio che evidenzia come ridurre la velocità di un solo km/h comporterebbe un risparmio di 2100 vite umane.
Va da sé che, al contrario, aumentare la velocità rappresenti, non solo un controsenso rispetto alla volontà dichiarata del Consiglio dei Ministri e del Governo di voler promuovere modifiche al Codice della Strada all’insegna della sicurezza, ma anche una spinta in direzione opposta quando aumentare la velocità implica di default un aumento del numero delle vittime della strada. IPS, dunque, invita il Governo ad un ripensamento su tale punto.
“Speed is a major factor in overall road safety performance. Excessive and inappropriate speed is accountable for about one third of fatal collisions and is an aggravating factor in most collisions. 2,100 lives could be saved each year if the average speed dropped by only 1 km/h on all roads across the EU.”
REDUCING SPEEDING
IN EUROPE
PIN Flash Report 36 February 2019