Questa campagna nasce dalla consapevolezza che per IPS, in generale, la sicurezza, nei diversi ambiti in cui l’uomo vive, si può raggiungere attraverso un serio impegno che ciascuno è chiamato ad adempiere al fine di affermare e a formare la cultura del rispetto per la vita umana.
E’ un’iniziativa che va portata avanti, anche al fine di rispondere all’invito rivolto dall’ONU, con il quale ha richiesto di adoperarsi a migliorare, nel decennio 2010-2020, la sicurezza stradale, che nel mondo costituisce tra le prime tre cause di morte per le persone tra i 5 e i 44 anni.
La conoscenza, la valutazione e la riduzione dei rischi legati, in particolare, alla sicurezza stradale, sono fattori che non possono essere assolutamente trascurati, sopratutto perchè, dagli ultimi dati ISTAT, è risultato che la mortalità sulle strade italiane, nel 1° semestre 2017, è aumentata rispetto al 1° semestre 2016, anche se, di contro, nello stesso periodo, gli incidenti stradali sono diminuiti.
Il nostro obiettivo, con questa campagna sulla sicurezza stradale, è quello di contribuire a fare prendere coscienza delle condizioni psico-fisiche, allorquando si utilizza la strada e un veicolo e che il nostro comportamento, quando si è alla guida, deve essere adeguato e attento alle tante e diverse condizioni di diversa natura, alle quali si va incontro.
La scienza della sicurezza ha carattere multidisciplinare e studia i rischi o i pericoli nelle loro varie forme (dirette e indirette) e ne valuta la possibile riduzione.
L’associazione “IPS” (I Professionisti della Sicurezza), in relazione alla propria mission, che è giustapposto la sicurezza sotto l’aspetto della prevenzione, vale a dire della sicurezza che si ottiene attraverso interventi formativi, informativi e di sensibilizzazione, dà il via alla sua Campagna per la Sicurezza Stradale.
Volendo aderire alla PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO sulla sicurezza stradale in Europa 2011-2020 (2010/2235(INI), “IPS” inizia un cammino di formazione ed informazione nell’ambito della cultura della sicurezza, come sintesi e compendio dei valori costituzionali di libertà, convivenza civile e democratica, tolleranza, solidarietà, senso di responsabilità e di appartenenza, rispetto della propria e dell’altrui persona, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3 della Costituzione Italiana) che non può non esprimersi nell’attenzione al bene supremo che è la VITA!
Lo scopo, dunque, di questa campagna di sensibilizzazione è quello di migliorare la preparazione e il comportamento degli utenti della strada attraverso una razionalizzazione della sinistrosità. Interpellando i bambini delle scuole materne per finire ai giovani dell’istruzione secondaria, il significato che loro danno, indistintamente, all’incidente stradale è quello generico di “due auto che si scontrano“. Questa definizione rende subito l’idea di quanto poco sia sentito il senso profondo del problema “incidente stradale”. Infatti, nelle loro esternazioni si evince che in realtà l’incidente stradale non è sentito come un problema che li potrebbe coinvolgere come tale, non si percepisce a fondo l’aspetto negativo concreto che è l’incidente: interruzione negativa e penosa della quotidianità, vuoi per i danni materiali, economici, morali, che esso apporta, quanto soprattutto, in taluni casi, ci si vede costretti ad interrompere la realizzazione dei propri sogni. Ecco, l’incidente è questo, molto più che uno scontro tra automezzi: a volte è una vita spezzata, un dolore infinito per chi resta, una difficoltà concreta nel fare qualunque cosa; a volte anche solo il peso del rimorso di aver posto fine ad una vita o di averla resa inabile.
Nel percorso “Sulla via della Sicurezza” si cercherà di far comprendere come certe scelte alla guida siano irreversibili:
“LA VITA NON E’ UN TELECOMANDO: NON HA IL TASTO REWIND!“,
è il titolo della campagna “IPS” che sottolinea come la sicurezza stradale dipenda in grande misura dalle scelte alla guida, all’insegna della prudenza, dell’attenzione e del rispetto reciproco nei confronti degli altri nonché dall’osservanza delle disposizioni vigenti, regole imposte affinché sia ridotto al minimo il rischio circa l’incolumità delle persone.
Poiché la statistica rimanda tristemente il dato che la principale causa di morte fra i giovani è proprio l’incidente stradale, a tal proposito sarà dedicata maggiore attenzione, all’educazione alla sicurezza dei neopatentati, in riferimento alle circostanze legate alla velocità eccessiva, il consumo di alcool, droghe o determinati medicinali che influiscono sulla capacità di guida, il mancato uso delle cinture di sicurezza o di altri dispositivi di protezione come il casco per gli utenti dei veicoli a due ruote, l’uso di apparecchiature portatili, la stanchezza e la sonnolenza.
Non basta! Occorre spingere a far maturare la convinzione sulla necessità di mantenere in efficienza il veicolo, in particolare i pneumatici.
Novità molto importante, è quella che vede l’ Unione Europea chiedere che tutti i titolari di patente sostengano corsi di aggiornamento obbligatori sul primo soccorso
Altro impegno è quello che vede in causa la parte della Pubblica Amministrazione che deve applicarsi a migliorare le infrastrutture stradali rendendole più sicure, perchè una certa statistica parla di incidenti stradali oltremodo evitabili attraverso una segnaletica chiara e ben visibile!
Per la circolazione delle due ruote, si deve calcare la mano sull’importanza alla loro visibilità e avvistabilità, fondamentali nella prevenzione dell’incidentalità che coinvolge questa fascia di utenti della strada. Proteggere gli utenti più deboli della strada è l’obiettivo dell’Unione Euroea, che chiede che sia riservata maggiore considerazione alla protezione degli utenti più deboli della strada come motociclisti, pedoni, lavoratori addetti alla manutenzione delle strade, ciclisti, bambini, anziani e persone con disabilità, tra l’altro applicando tecnologie innovative ai veicoli e alle infrastrutture. Esorta a prestare maggiore attenzione, in particolare, alle esigenze degli anziani e delle persone a mobilità ridotta, in qualità di utenti della strada elaborando programmi volti a prevenire il pericolo di incidenti in base all’età e ad agevolare una partecipazione attiva degli anziani alla circolazione stradale.
Occorre, altresì: 1) rendere obbligatoria la presenza di giubbotti retroriflettenti per tutti i passeggeri del veicolo; 2) incoraggiare i ciclisti, soprattutto di notte al di fuori dei centri abitati, ad utilizzare i caschi e ad indossare giubbotti retroriflettenti o abbigliamento analogo per migliorare la propria visibilità.