Franco Gabrielli, anche alla luce degli ultimi accadimenti di Torino, detta nuove regole, attraverso una nuova circolare, nella gestione delle manifestazioni pubbliche, puntando a distinguere le competenze nella tutela, in generale, della sicurezza pubblica.
Per questa ragione individua le responsabilità in capo ai Comuni (e, per questi, alla Polizia Locale Municipale) e ai privati organizzatori e alle Prefetture (e, per queste, alle Forze di Polizia Statale), distinguendone le competenze e attribuendo, di conseguenza: – ai primi, i servizi e le misure di SAFETY; – alle ultime, i servizi e le misure di SECURITY.
In tema di sicurezza corre l’obbligo di interrogarsi su come possa ridisegnare l’assetto organizzativo che in tema di Ordine e Sicurezza Pubblica fanno capo al Prefetto e Questore del luogo ove la manifestazione avviene. Il Prefetto Gabrielli colloca le Prefettura nell’ambito della SAFETY. Cerchiamo di comprendere meglio questi aspetti, non prima di aver puntualizzato che nessun comportamento è esente da rischi e che, purtroppo, la sicurezza assoluta non esiste. La disciplina che si occupa della gestione della sicurezza e delle problematiche connesse al rischio che si verifichi un determinato evento dannoso e che studia le possibili contromisure, in termini di prevenzione, è la Scienza della sicurezza sociale che ovviamente è multidisciplinare, per cui è impensabile che una circolare possa garantire la sicurezza. Sicuramente partirà dagli errori pregressi ma ci sembra, d’acchito che piuttosto che creare armonia in un coordinamento efficace che può esserci solo in un dialogo tra tutte le forze in campo, si torni ad una visione settoriale, che è quella che, troviamo, dia origine allo scollamento e alla mancanza di informazioni e conseguenti azioni correlate: se la Polizia Locale è disposta a chiudere le vie di accesso alle manifestazioni, come è pensabile possa intervenire internamente ad impedire la vendita di alcolici? Allo stadio, esempio comune, ricorre questo esempio, dove allo sbarramento interno allo stadio non si nota la Polizia Locale ma il reparto operativo di Polizia di Stato e Carabinieri, proprio come a Torino.
Security e Safety sono due facce della stessa medaglia però l’attentato di Nizza, Londra, Manchester e ancora l’ultimo a Londra, hanno fatto emergere i già noti problemi di security, mentre gli incidenti di Torino hanno gettato luce sulle criticità relative alla safety. Se volessimo fare un paragone nell’ambito aeroportuale, l’Enac intende per “safety” la sicurezza dal punto di vista della progettazione, della costruzione, della manutenzione e dell’esercizio degli aeromobili, nonché la valutazione dell’idoneità degli operatori aerei, del personale di volo, del personale tecnico e del personale addetto alla manutenzione, mentre con il termine “security” si riferisce invece al complesso di misure e risorse volte a prevenire e contrastare atti di interferenza illecita nei confronti del sistema di aviazione civile (trasporto aereo ed aeroporti). Che sia un volo o un concerto il discorso non cambia, per cui il Prefetto Gabrielli parte con il tracciare l’elenco dei responsabili: le commissioni provinciali e comunali di vigilanza sui pubblici spettacoli, i Vigili del Fuoco, il Centro Operativo Comunale, il centro operativo misto, il centro coordinamento soccorsi, la Polizia Municipale, la Prefettura, la Questura, non dimenticando affatto di includere i privati in quanto spesso “organizzatori” degli eventi.
Per quanto poc’anzi illustrato senza che venga assicurata la safety sono tassativamente vietate le manifestazioni: “Il modello organizzativo delineato presuppone lo scrupoloso riscontro delle garanzie di safety e security necessariamente integrate, in quanto requisiti imprescindibili di sicurezza senza i quali pertanto le manifestazioni non potranno avere luogo” aggiungendo che “mai ragioni di ordine pubblico potranno consentire lo svolgimento comunque di manifestazioni che non garantiscano adeguate misure di safety“.
Nel distinguo di ruoli e responsabilità, il Comune dovrà valutare la “capienza delle aree” delle manifestazioni, individuare gli spazi di soccorso, emettere i provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine, “che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità” (proprio come successo a Torino, ndr). Gli organizzatori (i privati) dovranno “regolare e monitorare gli accessi” con “sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi di ingresso fino all’esaurimento della capacità ricettiva” (in questa fase la polizia sarà di “ausilio”), prevedere percorsi separati di accesso e di deflusso del pubblico con indicazione dei varchi. Ai Vigili del Fuoco spetterà il compito dei piani di emergenza e antincendio. Sempre i privati dovranno schierare sul campo “steward preparati” per l’assistenza al pubblico. I responsabili del soccorso sanitario avranno la responsabilità dell’emergenza e dell’urgenza sanitaria. La Prefettura dovrà controllare esercitare il suo ruolo di controllo e supervisione mediante “sopralluoghi per una scrupolosa verifica della sussistenza dei previsti dispositivi di safety e l’individuazione delle cosiddette vulnerabilità“. Quindi dovrà presiedere il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (coinvolgendo anche la Polizia Locale/Municipale) “per la vigilanza attiva nelle aree urbane”.
In merito alla Security, la responsabilità rimane in capo al Questore che inizierà già dallo “sviluppo di una mirata attività informativa per valutare una eventuale minaccia“. Quindi le Forze dell’Ordine dovranno “mappare la videosorveglianza al fine di collegarla con la sala operativa“, svolgere una intensa “attività di prevenzione” sul territorio, svolgere “controlli e bonifiche” in quei posti dove possono “essere celate insidie” (leggi bombe, ndr). Quindi dovranno individuare “aree di rispetto” nelle quali perquisire persone che possono portare all’interno della manifestazione armi o oggetti pericolosi. Infine, dopo l’attentato a Nizza, dovrà essere allestito un blocco del traffico per evitare l’ingresso di “veicoli”.
Qui di seguito una sintesi delle misure da adottare per ciascuno dei servizi, come sopra individuati.
I servizi di Safety comprendono:
– “Capienza delle aree di svolgimento dell’evento”, con il massimo affollamento sostenibile; al fine di evitare sovraffollamenti;
– “percorsi separati di accesso”;
– “piani di emergenza e di evacuazione”, con mezzi antincendio e indicazione delle vie di fuga;
– “suddivisione in settori dell’area di affollamento”, con la previsione di corridoi centrali e perimetrali;
– “piano di impiego, di un adeguato numero di operatori”, con compiti di accoglienza, instradamento, regolamentazione dei flussi;
– “spazi di soccorso”;
– “previsione di un’adeguata assistenza sanitaria”;.
– “impianto di diffusione sonora e/o visiva”, per avvisi e indicazioni al pubblico;
– “provvedimenti per divieto di somministrazione e vendita di alcolici e altre bevande in bottiglie di vetro e lattine”.
I servizi di Security, comprendono:
– “sviluppo di una mirata attivita’ informativa“;
– “sopralluoghi e verifiche congiunte” con mappatura dei sistemi di videosorveglianza presenti nelle zone interessate;
– “servizi di vigilanza e di osservazione”, a largo raggio, sia nella fase di afflusso, che in quella di deflusso del pubblico”;
– “protezione delle aree interessate”, attraverso controlli con frequenti ed accurate ispezioni e bonifiche;
– “Individuazione di aree di rispetto e/o prefiltraggio” al fine di realizzare mirati controlli sulle persone, per impedire l’introduzione di oggetti pericolosi ed atti a offendere e adozione di impedimenti fisici al transito di veicoli.