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Approvati alla Camera SDI, Turnover ed Equo Indennizzo per le Polizie Locali.

Il merito di questi riconoscimenti va a tutti coloro i quali hanno creduto e portato avanti in questi ultimi sei anni tali richieste, con azioni, incontri mobilitazioni, manifestazioni, pubblicazioni e sopratutto con la dedizione, la volontà, l’impegno di quei colleghi che, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini, si sono sacrificati rimettendoci fisicamente, psicologicamente e perfino rimettendoci la propria vita; per tutti cito quei colleghi deceduti in servizio, dal 2011 ad oggi, i cui familiari non hanno potuto godere dei benefici di riconoscimento della causa di servizio ai loro cari: Nicolò Savarino, Mirko Vicari, Emanuele Venneri, Cosimo Fazio, Michele Liguori, Caterina Grimaldi, Maria Ilardo, Francesco Brunner e Vincenzo Cinque.

Noi di IPS e di OPL, abbiamo fatto del nostro meglio, al di là di ogni singola appartenenza, idee politiche o schieramenti di sorta, soprattutto con la libertà e onestà intellettuale e senza che qualcuno  imponesse di credere a questa  missione: “FARE TUTTO IL POSSIBILE PER LA POLIZIA LOCALE AFFINCHÉ’ RICONQUISTASSE UNO STATUS DI FORZA DI POLIZIA CON PARI DIGNITA’ E TUTELE, COME PREVISTO PER TUTTE LE ALTRE FORZE DI POLIZIA DELLO STATO.”

Tutto ha avuto inizio nel Dicembre del 2011, giorno in cui la Vice Presidente IPS, Dott.ssa Monica Di Sante, non volendosi rassegnare al silenzio e all’indifferenza più totale di fronte al fatto che era stato abolito un sistema di tutela della Polizia Locale, ha iniziato la propria battaglia individuale.

In un primo momento furono esclusi anche i Vigili del Fuoco per effetto della previsione normativa che vedeva applicarsi esclusivamente al Comparto Sicurezza.

A questa rapida estensione, giustamente, ai Vigili del Fuoco non fece seguito quella della Polizia Locale.

Ecco dunque la data precisa dell’11 Dicembre 2011 ovvero solo 5 giorni dopo la sua abrogazione che diede vita ad una battaglia non solo personale della nostra Vicepresidente ma anche del Presidente che poi fu da molti ripreso e condiviso come la “BATTAGLIA PER L’EQUO INDENNIZZO”.

 Ricordate questa immagine? Questa immagine fu associata ad un testo, a cui fece seguito un’accusa a quei sindacati che non si erano interessati preventivamente durante l’iter dei lavori parlamentari.  Il testo in nota, di cui al link seguente https://www.facebook.com/notes/monica-di-sante/questo-decreto-elimina-un-diritto-paritetico-lunico-che-eguagliava-gli-operatori/305836182784703

QUESTO DECRETO ELIMINA UN DIRITTO PARITETICO, L’UNICO CHE EGUAGLIAVA GLI OPERATORI DI POLIZIA IN SERVIZIO: LA CAUSA DI SERVIZIO.

fu il proclama di una situazione passata inosservata persino ai sindacati e associazioni di categoria. Ebbene si, carte alla mano, email, corrispondenze telefoniche ecc. ed altro  sono le fonti su cui il Presidente di IPS e la sua Vice testimoniano a chiunque voglia contezza del loro operato, una battaglia condotta attraverso il loro libero e volontario impegno, frutto di passione e cuore per una uniforme indossata con molta dignità e amore. In quest’ottica che si sono susseguite una serie di iniziative volte a far si che questo giorno si avverasse. Mai si è persa la speranza o si è creduto che nulla avrebbe valso tutto questo. Ma credere, agire con serietà e senza proclami è stata la scelta di IPS, una scelta di profitto nell’interesse unico di tutta la Polizia Locale  e mai per necessità e velleità di singoli che agivano. Così è stato!

DL 201 del 6 dicembre 2011 “Salva Italia” contenente “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equita’ e il consolidamento dei conti pubblici”. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 284 del 6-12-2011 – Suppl. Ordinario n.251 – in vigore dal: 6-12-2011 Art. 6 Equo indennizzo e pensioni privilegiate professionali, sono abrogati gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata. La disposizione di cui al primo periodo del presente comma non si applica nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. La disposizione di cui al primo periodo del presente comma non si applica, inoltre, ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, nonché ai procedimenti per i quali, alla predetta data, non sia ancora scaduto il termine di presentazione della domanda, nonché ai procedimenti instaurabili d’ufficio per eventi occorsi prima della predetta data. 1. Ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie

In pratica, in un servizio congiunto come da  immagini che vi propongo, gli operatori di PL non potranno più fare riferimento alla causa di servizio al contrario delle altre FF.O. intervenute. Questa disparità è assurda. Ci viene tolto un diritto sacrosanto perchè non è giusto che nello svolgere il medesimo servizio noi non possiamo essere più indennizzati come lo sono gli altri operatori di polizia. Dobbiamo divulgare questa grave ingiustizia operata dal decreto perchè vedo che non se ne parla affatto.  DIVULGATE E FACCIAMOCI SENTIRE!!!!!!”

Altro passaggio fondamentale, PROPULSIVO alla situazione odierna, fu la Mobilitazione Nazionale che vide la Polizia Locale Italiana radunata sotto una unica insegna, il tricolore, per manifestare la propria rabbia per essere “Poliziotti Discriminati dallo Stato“, così come scrisse in ogni dove il nostro Vice Presidente. Un’unica voce che condusse i referenti di IPS, ma allora semplicemente due colleghi con uguali intenti, insieme ad altri amici e colleghi, a radunarsi la prima volta il 13 gennaio 2014, successivamente il 12 febbraio 2015 a Roma per incontrare alcune forze politiche. Mentre una rappresentanza dei manifestanti si portava presso la Camera, ad incontrare alcuni Deputati del PD, un’altra rappresentanza con il Pres.te di IPS e Segr. Gen. di OPL, Franco Notarrigo, la Vice Pres.te di IPS, Monica Di Sante e un gruppo di colleghi, provenienti dalla Sicilia, dall’Abruzzo e da altre regioni d’Italia, andava a riferire, presso la Commissione Lavoro del Senato, davanti ad alcuni Senatori del M5S, tra cui: la Senatrice Nunzia Catalfo, il Sen. Nicola Morra e il Sen. Sergio Puglia, ai quali la folta rappresentanza della Polizia Locale ha esposto le difficoltà e i problemi annosi della categoria, consegnando loro il documento unitario con le richieste della Mobilitazione Nazionale. Nel contempo il Pres.te Notarrigo sottopose ai Senatori del M5S il DDL di modifica dell’art. 6 del decreto Monti, per mezzo del quale si chiedeva di includere tra i beneficiari dell’equo indennizzo, del riconoscimento della causa di servizio e della pensione privilegiata, anche il personale della Polizia Locale. La Senatrice ed il gruppo del M5S mantenne l’impegno e il 5 marzo 2015, con Atto del Senato n. 1799, presentavano il suddetto DDL.  

Di quanto sopra fu redatto un resoconto poi pubblicato su facebook sulla pagina della mobilitazione e lì condiviso: CONSULTA IL COMUNICATO

MA VENIAMO AD OGGI

Giovedì 9 marzo 2017, la Presidenza della I Commissione respinge gli emendamenti per il ripristino dell’equo indennizzo e l’ accesso al sistema di indagine (SDI) presentati al DL 14/2017: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città – C. 4310 Governoemendamenti a firma Simonetti

Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, nel passare alle proposte emendative riferite all’articolo 2, anche a nome della relatrice per la II Commissione, esprime parere contrario sull’emendamento Daniele Farina 2.3, invitando al ritiro dell’emendamento Fabbri 2.4, sul quale altrimenti il parere sarebbe contrario. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Marotta 2.1 e D’Alia 2.5, precisando che il tema della condivisione delle informazioni nel settore della sicurezza è già affrontato dal comma 6 dell’articolo 10. Precisa inoltre che il tema dell’accesso alle banche date pubbliche sarà affrontato in altre parti del provvedimento, attraverso il recepimento di specifiche proposte emendative. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Piso 2.6, Maestri 2.7 e Menorello 2.8. Nell’invitare al ritiro dell’emendamento Simonetti 2.2, sottolinea che il tema dell’equo indennizzo è condiviso dal Governo e dai relatori, riservandosi di affrontare la questione per l’esame in Assemblea,
Emanuele FIANO (PD), relatore per la I Commissione, precisa che il problema non è legato alla copertura degli oneri finanziari, bensì alla difficoltà della relativa quantificazione che non è possibile determinare a priori.
Ribadisce, quindi, l’attenzione sua personale e della maggioranza alla questione dell’equo indennizzo, che è stata già sollevata durante l’esame della legge di bilancio. Le Commissioni respingono l’emendamento Simonetti 2.2.

In seguito a questa notizia spiacevole, viene redatta una lettera indirizzata a tutti  quegli attori che avevano avuto un ruolo attivo nella vicenda al fine di attenzionarli all’ennesima opportunità, svanita,  di trattare in modo equo e dignitoso tutti i servitori dello Stato, ivi compresi il personale della Polizia Locale. LEGGI LA LETTERA DEL 13 MARZO 2017. In modo particolare veniva interessato dell’esito infelice il Vice Presidente Nazionale ANCI, Sindaco di Chieti, Avv.to Umberto Di Primio, il quale immediatamente si prodigava, facendo pervenire, a rappresentanti del Governo e della Politica, interessati alla questione, le proprie considerazioni su questa scelta politica. LEGGI LA LETTERA DEL 14 MARZO 2017 
In data 16 marzo 2017 si è raggiunto un primo risultato positivo per la categoria: seppure ancora nella fase di prima lettura del testo alla Camera, si è ottenuta con  atto A.C. 4310-A (esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città), con il quale  è  stato  approvato  un   importante   emendamento   che reintroducel’equo indennizzo ed il rimborso spese per causa di servizio anche per la Polizia locale, nonché viene espresso l’impegno del Governo a rivedere i livelli di accesso al Sistema di indagine (SDI) del Ministero dell’Interno .

Impegna il Governo

nell’ambito del decreto ministeriale che dovrà definire i livelli di accesso alle banche dati, ad adottare interventi che consentano al personale della Polizia locale di consultare la banca dati del Pubblico Registro automobilistico (PRA) dell’Automobile Club d’Italia e del sistema informativo C.E.D.-S.D.I. del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministro dell’Interno al fine di prevenire e contrastare le situazioni che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità.

9/4310-A/71. Carfagna, Vito.

Impegna il Governo

a prevedere la gratuità del servizio di accesso alle banche dati pubbliche tenute presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui agli articoli 225 e 226 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, almeno per l’espletamento delle funzioni di polizia municipale spettante alle amministrazioni comunali.

Impegna il Governo

a definire procedure che permettano al personale delle polizie locali di accedere pienamente alle banche dati facenti parte del Sistema di Indagine (S.D.I.) del Ministero dell’interno, al Sistema automatizzato di identificazione delle impronte AFIS, nonché allo schedario Schengen, prevedendo altresì delle salvaguardie rispetto al rischio di divulgazione accidentale di informazioni sensibili e riservate.
9/4310-A/46. Fedriga, Molteni, Invernizzi, Gianluca Pini, Simonetti.

CONSULTA IL TESTO INTEGRALE DELLA SEDUTA DEL 16 MARZO 2017

Un primo passo concreto è stato messo in atto, ma lungo è ancora il cammino verso una Riforma piena della Polizia Locale, ma noi di IPS non disperiamo, anzi, abbiamo sperimentato che la tenacia e la capacità argomentativa, intellettualmente scevra da tornaconti personali, possa generare una realtà a vantaggio di tutti. Si ringraziano tutti i colleghi che hanno riposto la fiducia in noi e che ancora ci stimolano in tal senso!

Franco Notarrigo e Monica Di Sante

Leggi il comunicato stampa del Sindaco Avv.to Di Primio, Vice Presidente Nazionale ANCI

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