Era oltremodo necessario salvaguardare la società da chi abusa della credibilità popolare emanando notizie false. Prime vittime della guerra che Facebook ha deciso di intraprendere contro le notizie “bufala”, che ingrassano solo i portali che le lanciano, in quanto tali pseudonotizie servono solo ad attirare traffico verso il portale che le pubblica al fine di incassare più soldi possibili da parte dei network pubblicitari.
«Disputed», «contestata». Con questa dicitura Facebook ha iniziato a segnalare le notizie potenzialmente false nel News Feed. Le prime etichette sono state applicate venerdì negli Stati Uniti, Facebook non cancella alcunché, dunque, in nome della libertà di espressione ma dà un avvertimento — grafico — agli utenti.
Internet gioca un ruolo fondamentale nella diffusione delle bufale: su internet CHIUNQUE può scrivere QUALSIASI cosa e spacciarla per vera, presentandola magari in un sito web dall’aspetto serio, che oggi anche un ragazzino sa realizzare.
La grande maggioranza delle persone ritiene attendibile o quantomeno probabile qualsiasi articolo che legge in siti internet, soltanto per l’oscuro ragionamento secondo cui “internet è un mezzo di informazione attendibile” e quindi quello che è pubblicato su di esso è degno di fede o quantomeno degno di mettere seri dubbi nella testa di una persona.
PERTANTO ACCERTIAMOCI DELL’ATTENDIBILITÀ DELLA FONTE PRIMA DI SPACCIARLA PER VERA E CONDIVIDERLA A NOSTRA VOLTA